Ecco come un allievo del terzo anno del corso “Operatore degli impianti termoidraulici”, Davide Ruffino, ha descritto l’evento straordinario vissuto dalla nostra sede operativa di Muzzano il 14 ottobre scorso:
Mercoledì 14 ottobre il vice Prefetto Vicario di Biella, la Dottoressa Patrizia Bianchetto, ha incontrato noi allievi del Centro di Formazione Professionale CNOS-FAP di Muzzano per discutere dell’argomento delle migrazioni.
La dottoressa Bianchetto ha portato il suo contributo in quanto, quest’anno, presso il Centro di Muzzano, abbiamo deciso di approfondire il tema dei migranti all’interno di un progetto che abbiamo chiamato
STO.CONTE acronimo di Storia Contemporanea. Questo progetto è risultato particolarmente interessante al Vice Prefetto Vicario che ha accettato l’invito ad incontrarci per portare la sua personale esperienza.
La Dottoressa Bianchetto è arrivata a Muzzano attorno alle 10.00 e, prima di iniziare il suo intervento, ha voluto visitare il Centro di formazione incontrando singolarmente le classi dei corsi per Acconciatori,
Termoidarulici e Carrozzieri. Durante l’intervento la Dottoressa Bianchetto ha spiegato come, in questo anno, gli sbarchi siano aumentati in modo significativo rispetto all’ anno scorso. Questo aumento di arrivi ha creato una serie di conseguenze tra cui le tempistiche per il riconoscimento dello status di rifugiato che sono aumentate rispetto a quando è iniziato il fenomeno migratorio. La Dottoressa Bianchetto ha inoltre spiegato come nella Prefettura di Biella siano solo due i funzionari che si occupano di migranti i quali sono arrivati attualmente a più di 500, tra cui alcune decine di minori non accompagnati. Nei mesi passati, però, molti altri migranti sono transitati nel nostro territorio. Di questi abbiamo capito che ben pochi si vedono riconosciuto lo status di rifugiato politico, praticamente nessuno per motivi umanitari e molti di quelli che ottengono la protezione internazionale scelgono di uscire dall’Italia per andare principalmente in Germania e Svezia, ma anche in altri paesi del Nord Europa. Una volta sbarcate, queste persone, sono accolte nei centri di accoglienza – SPRAR (che in realtà sono molto pochi) ma soprattutto all’interno dei CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria). Uno di questi accoglie anche nuclei famigliari mentre gli altri ospitano prevalentemente uomini o donne anche se queste ultime sono in netta minoranza. I profughi giunti a Biella provengono per la maggior parte dalla Libia, dal Mali e da altri paesi prevalentemente dell’Africa mentre altri giungono dal Pakistan e giungono attraverso la cosiddetta “rotta Balcanica”. Inoltre, il Prefetto, ci ha spiegato come vengono organizzati i bandi per l’attivazione dei CAS e le verifiche che vengono svolte per affinché il denaro stanziato per la loro accoglienza venga realmente speso per le loro esigenze.
La Dottoressa ha raccontato che in questi mesi le difficoltà maggiori sono state legate all’individuazione delle strutture dove ospitare i profughi. Dal lato dell’accoglienza non si sono registrati grandi problemi se non quelli che la stampa locale ha riportato relativi soprattutto al versamento del Pocket Money che i migranti usano per i loro bisogni, come ad esempio per poter comunicare con la propria famiglia. Al di là di questi problemi non vi sono stati altri episodi gravi sebbene il non poter fare nulla per i primi mesi renda la convivenza a volte difficile ma, dove c’è stata integrazione, anche grazie ai comuni, si sono realizzati percorsi in cui i migranti hanno potuto svolgere attività semplici: come ad esempio pulire il parco giochi vicino alla loro abitazione o altri lavori simili, così da potersi sentire parte di quel paese.
Sappiamo che c’è un tema molto discusso che è quello di come vengono spesi i 35 euro giornalieri. Il Vice Prefetto ci ha spiegato che servono per vitto, alloggio, vestiti, corsi di italiano e di formazione e per stipendiare chi si occupa della gestione dei CAS. Di questi 35 euro solo 2.50 euro vengono dati al singolo migrante. Abbiamo capito meglio quanto l’affluenza dei migranti ci ha trovati non preparati e questo ha significato che, anche con arrivi di poche persone, ci siano stati problemi. Nelle ultime settimane abbiamo appreso che si sta facendo largo l’ipotesi di affidarne alcuni a delle famiglie disposte ad ospitarli a casa loro.
Questi percorsi potranno facilitare la loro integrazione e offriranno la possibilità ai migranti ospiti di diventare realmente cittadini nel momento in cui gli venga riconosciuto lo status di rifugiato politico. Abbiamo capito inoltre che è importante cercare soluzioni fattibili in quanto questo fenomeno non si arresterà nei prossimi anni. Ciò che dobbiamo sapere è che le migrazioni appartengono alla storia dell’uomo e il nostro compito è quello di crescere nella consapevolezza di questi fenomeni, informandoci e approfondendone le cause senza affidarci troppo ad una informazione che non è sempre completa.
Questo incontro ci ha offerto un punto di vista diverso rispetto a quello che ci viene dato giornalmente.
Ringraziamo la Dottoressa Bianchetto per essersi offerta di aiutarci in questo nostro progetto. La sua presenza è stata per noi un onore in quanto non capita tutti i giorni di avere una testimonianza diretta da parte di un Prefetto.