In bocca lupo!
Carissime e carissimi, ormai a conclusione dell’anno scolastico, di quello pastorale, alla vigilia di impegni e delle attività estive nei nostri oratori a Vigliano e a San Cassiano in Biella e degli esami finali nel CFP, nel tempo dei diplomi per la Scuola dell’infanzia (lì ci si qualifica senza esami che arriveranno più avanti nella vita) vi lascio un augurio per l’estate:
”In bocca al lupo!”

Trovo su un sito internet una delle varie descrizioni dell’espressione e del suo significato:
“L’espressione in bocca al lupo sembrerebbe trovare origine nel mondo della caccia, in cui i cacciatori erano soliti, in maniera scaramantica, augurarsi gli uni con gli altri di finire nella bocca del
lupo, essere cioè divorati. Per questo motivo, ancora oggi, molti usano le
risposte: crepi e crepi il lupo. Tuttavia, molta gente tende a rispondere con: grazie! Il perché risiede nel fatto che quando i lupi devono spostare i loro piccoli figli, per metterli al riparo da qualcosa o proteggerli portandoli nella tana, tendono a farlo prendendoli dalla bocca! Pertanto, finire nella bocca nel lupo assume una connotazione positiva, in quanto inteso come gesto protettivo.”
Negli anni scorsi, durante i campi estivi con ragazzi a Entracque (CN) dove c’è un interessante centro didattico dedicato ai lupi che consiglio di visitare, ho avuto modo di conoscere un po’ il mondo di questo animale, affascinante per molti aspetti, problematico nell’attuale situazione in cui si va diffondendo in vari territori. Sono note le questioni sollevate da allevatori in alpeggio in questi anni. Anche per questo trovo interessante l’espressione augurale e il suo significato.
Davvero, nell’immaginario collettivo, il lupo non appare in buona luce e alcune espressioni popolari ne sono la conferma. Effettivamente non può essere però rappresentato con espressioni idilliache quasi fosse… un agnellino.
Certamente il suo ritorno in vasti territori sostanzialmente cambiati a causa dell’abbandono delle terre marginali di montagna e di collina, il mutare della geografia di intere zone un tempo coltivate e presidiate dall’uomo, causa concreti problemi di convivenza con il lupo non risolvibili a colpi di facili slogan nel disinteresse per chi la collina e la montagna cerca di viverla anche oggi creando qualche possibile attività in ambito agricolo e zootecnico.
Al di là di queste considerazioni, nel suo gesto protettivo verso i piccoli, il lupo offre una bella immagine, un augurio significativo anche per noi che forse siamo più portati a rispondere: ”crepi il lupo!”.
Finire nella bocca del lupo, nella sua interpretazione più rassicurante, è come dire finire nelle mani di Dio che con paternità si prende cura di noi, ci precede e ci accompagna con il suo amore, ci benedice, dice bene di noi. Auguro allora a tutti voi, che siete parte della nostra comunità educativo-pastorale, di vivere giorni nei quali fare esperienza della paternità di Dio, della sua protezione nelle vicende estive anche e soprattutto nei momenti di fatica, di pericolo, di smarrimento che sono parte dell’esistenza umana.
Mi piace qui pensare che la paternità e la maternità che avremo anche in questo tempo estivo, verso le persone a noi affidate siano un segno di una paternità e di una maternità più grandi, quella del Signore della vita.
Allora saremo anche noi come lupi che prendono con la bocca i loro piccoli figli non per chiuderli in una tana, ma per abilitarli a camminare nell’esistenza con il cuore di Dio e secondo il suo sogno di pienezza di vita per ciascuno.
In bocca al lupo! Don Marco