Oggi incontriamo Andrea Bertolodo e ci facciamo raccontare la sua storia.
Andrea come sta andando la tua esperienza al lavoro?
Mi sono qualificato al CNOS-FAP come Operatore elettrico e immediatamente sono stato assunto da INCAS da cui si sono dimesso nel 2018 per iniziare un’esperienza di lavoro in una software house a Novara. Diciamo che la mia esperienza di lavoro è stata piuttosto “vivace”.
Niente male, tante esperienze ravvicinate devono averti fatto crescere?
Sicuramente! Le occasioni si sono presentate tutte piuttosto inaspettatamente. Infatti iniziata la nuova esperienza ho ricevuto quasi immediatamente una offerta interessante da parte di una multinazionale che si occupa di costruzione di macchinari per lavorazione della plastica. Sempre nello stesso periodo un cliente della software house per la quale stavo lavorando mi aveva proposto di andare a lavorare per la sua impresa.
Certamente non ti sarai annoiato!
Assolutamente, anche perché sempre in quei mesi INCAS era stata assorbita da una multinazionale tedesca molto importante e nota a livello mondiale questo mi ha fatto un po’ mordere le dita. Ho quindi deciso di ricontattare il mio team leader per chiedergli se avesse bisogno di una risorsa in più. Lui fu ben contento di riavermi nel suo team ed io di ritornare in INCAS che nel frattempo divenne INCAS-SSI-Schaefer.
Praticamente una triangolazione. Da INCAS ad INCAS.
Si e tutto in 12 anni…
Come sono stati allora questi 12 anni di lavoro?
Quando ho incominciato mi sentivo spaesato, tutto era nuovo ed io non ritenevo si sapere tutto ciò che serviva. Era tutto più complicato di quello che avevo imparato a scuola. Il linguaggio di programmazione era totalmente diverso. Fu uno sforzo non da poco riuscire ad essere efficace all’interno del team. Ma ciò che ho imparato mi ha aiutato ad imparare!
Un inizio piuttosto impegnativo. Ti “tremavano le gambe”?
No, mi sono impegnato e pochi mesi dopo essere stato assunto mi misero su un aereo con destinazione Napoli. Dovevo assistere un collega che operava su un impianto importante e complesso, si trattava di “Logista” una struttura che si occupa del rifornimento di tutti i tabaccai di tutta Italia. Rimasi a lavorare a Napoli quasi 5 mesi. Terminato il lavoro, “Logista” decise di risistemare tutti i suoi Plant di Bologna, Bari e Catania quindi passai più di un anno a lavorare solo per questo cliente.
Non facile per un giovane alle prime armi!
Si, furono momenti stressanti e difficili, perché a 18, 19 anni avere a che fare con un cliente così importante che gestiva giornalmente milioni di euro di prodotti non è stato facile. Un solo blocco del sistema avrebbe arrecato un danno non indifferente, ed io non avevo una grande esperienza.
Cosa ti spaventava?
Oltre alla responsabilità era difficile per me approcciarmi ad un cliente così importante, la trasferta in sè era una cosa totalmente nuova, essere in giro mesi con persone che non conoscevo e posti mai visti… Sono state molte le difficoltà ma in realtà quella fu una grande scuola, perché grazie a quel periodo sono cresciuto umanamente e professionalmente e ho gettato le basi per quello che è venuto dopo.
Cosa avvenne dopo?
Passati i due anni tornai in ufficio e iniziai a lavorare per un altro cliente, poi un altro e cosi via… Mi furono riconosciute le mie qualità qualità e via, via i clienti che seguivo divennero sempre più importanti. Ho lavorato su progetti per Angelini Pharma, Giorgio Armani, Aven e molti altri. Nel tempo il mio team si era allargato e furono assunti altri programmatori quasi tutti laureati ed io ero chiamato ad affiancare i neoassunti per farli crescere.
Una bella soddisfazione!
Sicuramente anche perché nel frattempo si aprirono sfide entusiasmanti in particolare un progetto per FCA Termoli che ci occupò più di due anni. FCA, contenta del nostro lavoro, ci affidò altri 3 progetti, uno dei quali in Polonia che ho seguito personalmente.
Ed ora?
Il tempo passa e imparo sempre più, inizio ad essere io a trovare soluzioni software alternative cosi assieme ai miei colleghi sviluppiamo degli standard nuovi di programmazione interna. Abbiamo così creato un team che si occupa di sviluppare e tener aggiornate librerie software e che valuta nuove proposte offerte da Siemens fino a decidere circa il loro utilizzo.
Di responsabilità in responsabilità. Stai ancora crescendo?
Si, l’anno scorso dopo mi è stato proposto di assumere un ruolo di maggiore responsabilità. Di fatto non mi sarei più dovuto occupare nella fase di sviluppo finale ma anche nelle fasi di progettazione iniziali divenendo protagonista della risposta ai bisogni dei nostri clienti. Al momento siamo all’inizio di questo nuovo percorso, ho ancora tutto da imparare, continuo ad avere un ruolo operativo e non sto solo alla scrivania, del resto programmare mi piace moltissimo e anche viaggiare è diventato qualcosa che mi appassiona. Da gennaio 2023 a giungo 2023 ho passato 90 notti fuori casa: un bel correre!
Un aneddoto particolare?
Qualche anno fa io e un altro collega abbiamo messo in funzione 5 magazzini automatici dei nostri cugini d’oltralpe (SSI-Schaefer), quella è stata una bella esperienza e un bell’ostacolo da scavalcare, perché occorreva interagire con colleghi tedeschi. Come in altre occasioni, c’era la difficoltà linguistica quindi ho dovuto sfruttare tutte le mie conoscenze e imparare termini nuovi in inglese per poter comunicare e collaborare proficuamente. A dire che non si finisce mai di imparare… Del resto la lezione l’ho imparata lavorando in cantieri in Germania, Francia e Polonia.
Dunque la domanda a questo punto è quasi superflua. Sei contento?
Direi che mi sento molto soddisfatto. Mi sono tolto delle belle soddisfazioni e poi la cosa più importante è che svolgo un lavoro per nulla monotono in cui c’è sempre, sempre da imparare.
Grazie Andrea! In bocca al lupo per le tue esperienze future.
Viva il lupo!